Piji: Il Cantautore che Porta il Jazz Manouche nel Cuore della Musica Italiana, tra poesia, swing e impegno sociale, la storia artistica di un musicista che reinterpreta il jazz con originalità e passione
Concerto al Jazz Club Alexanderplatz: Piji: Il Cantautore Unplugged Quartet
Piji: Il Cantautore che Porta il Jazz Manouche. Domenica 27 ottobre alle 21:00, il rinomato Alexanderplatz Jazz Club di Roma ospiterà un evento unico con il “Piji Unplugged Quartet”.
Piji, artista residente e “home songwriter” del club, sarà accompagnato da Gian Piero Lo Piccolo al clarinetto, Egidio Marchitelli alla chitarra manouche e Francesco Saverio Capo al contrabbasso.
Il concerto si distingue per l’approccio “unplugged”: nessuna elettronica, niente batteria, solo strumenti acustici per evocare la vibrante atmosfera del gipsy jazz.
Il repertorio del concerto abbraccia vari stili e temi, con canzoni originali di Piji e classici del jazz manouche, omaggio a Django Reinhardt.
Tra i brani proposti, spiccano pezzi che riflettono su tematiche sociali e culturali:
“Sara e le altre”, un inno per la parità di genere; “Cervello in fuga” e “Misanthropy village”, che trattano la decadenza culturale e l’emigrazione dei talenti;
“I cigni di Nymphemburg”, dedicato al tema dell’immigrazione; e le romantiche “Un vestito di canapa” e “Non ho capito cosa mi capita”.
Le canzoni sono tratte dal repertorio personale di Piji e includono poesie dal suo libro S’i’ fosse whisky.
Una parte del concerto sarà dedicata alle “metamorfosi” musicali di Piji, versioni reinterpretate in chiave originale di brani famosi.
In particolare, la sua celebre rivisitazione Electro-manouche di C’è chi dice no, di Vasco Rossi, che mescola gipsy jazz ed elettronica.
L’ingresso al concerto è riservato ai possessori della tessera del club, con un costo di 10 euro.
Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il club dalle ore 18:00 al numero 06 86781296, tramite WhatsApp al 349 977 0309, o via email a prenotazioni.alexanderplatz@gmail.com.
Alexanderplatz Jazz Club Il club, punto di riferimento per gli appassionati di jazz a Roma, ospita una varietà di artisti nazionali e internazionali e offre un calendario ricco di eventi in cui spiccano sperimentazione musicale e tradizione jazz.
Piji: Storia Artistica
Piji, pseudonimo di Pierluigi Siciliani, è un cantautore e musicista italiano noto per il suo stile innovativo che mescola jazz, swing, e gipsy jazz con influenze cantautorali.
Originario di Roma, Piji ha sviluppato un’arte che spazia tra la musica e la parola, unendo la vivacità del jazz manouche all’impegno sociale, distinguendosi come uno dei pochi autori italiani a lavorare con queste influenze musicali.
Primi Anni e Influenze Musicali
Fin dagli esordi, Piji ha abbracciato l’universo del jazz manouche, influenzato principalmente dalla figura iconica di Django Reinhardt.
La sua passione per questo stile è evidente sia nelle sue interpretazioni musicali che nei brani originali.
La sua capacità di fondere il ritmo incalzante del gipsy jazz con testi che raccontano storie è una delle sue caratteristiche distintive, permettendogli di parlare di temi attuali con leggerezza e ironia.
Carriera e Progetti Musicali
Nel corso degli anni, Piji ha pubblicato diversi singoli e album che hanno catturato l’attenzione della critica e del pubblico.
Tra i suoi lavori, spiccano canzoni come “Sara e le altre”, dedicata alla parità di genere, “Cervello in fuga”, che riflette sulla migrazione intellettuale dei giovani italiani, e “Misanthropy Village”, che esplora la decadenza culturale e sociale.
Questi brani non solo mostrano la sua abilità compositiva, ma evidenziano anche la sua attitudine a trattare tematiche di rilievo sociale e culturale.
Oltre alla sua carriera discografica, Piji è un artista poliedrico che ha esplorato il mondo della scrittura.
Ha pubblicato S’i’ fosse whisky, una raccolta di poesie che combina riflessioni intime e ironia, consolidando il suo ruolo non solo come musicista, ma anche come poeta e narratore.
Riconoscimenti e Collaborazioni
Piji ha guadagnato riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale, grazie alle sue performance in festival jazz e manifestazioni culturali.
La sua notorietà gli ha permesso di collaborare con musicisti affermati e di esibirsi in locali storici come l’Alexanderplatz Jazz Club di Roma, di cui è diventato un artista residente.
In questo contesto, ha sviluppato il progetto “Unplugged”, in cui porta sul palco uno spettacolo intimo e privo di elettronica, che permette di apprezzare il suono puro degli strumenti acustici.
“Metamorfosi” e Rivisitazioni Originali
Un aspetto unico del percorso di Piji è rappresentato dalle sue reinterpretazioni, o “metamorfosi”, di brani celebri in chiave jazz manouche.
Uno degli esempi più noti è la sua versione di “C’è chi dice no” di Vasco Rossi, trasformata in una rivisitazione Electro-manouche che combina energia elettronica e ritmo swing.
Queste rivisitazioni sono diventate una firma stilistica dell’artista, apprezzate per la loro originalità e per l’audacia con cui riesce a reinventare classici italiani.
Stile e Filosofia Musicale
Piji si distingue nel panorama della musica italiana per la sua capacità di bilanciare leggerezza e profondità, usando il jazz come linguaggio per esplorare temi complessi.
Il suo approccio unplugged riflette una filosofia artistica in cui la musica acustica diventa un mezzo per connettersi autenticamente con il pubblico.
Piji: Il Cantautore che Porta il Jazz Manouche nel Cuore della Musica Italiana
Tra poesia, swing e impegno sociale, la storia artistica di un musicista che reinterpreta il jazz con originalità e passione.