"A Notebook for Winter” di Armando Pirozzi,

“A Notebook for Winter” di Armando Pirozzi

“A Notebook for Winter” di Armando Pirozzi

"A Notebook for Winter” di Armando Pirozzi,

“A Notebook for Winter” di Armando Pirozzi, Marco Quaglia, Best Male Actor in a Short Film, Daniele Barbiero, Best Director – Short Film


“A Notebook for Winter” di Armando Pirozzi. Premiati al Manhattan Rep’s Stories Film Festival

“A Notebook for Winter” di Armando Pirozzi, traduzione Adriana Rossetto, produzione 369gradi per il progetto Italian and American Playwrights Project curato da Valeria Orani in collaborazione con Frank Hentschker

369gradi è lieta di annunciare che il cortometraggio A Notebook for Winter (Un quaderno per l’Inverno), di Armando Pirozzi, con Marco Quaglia e Stefano Patti per la regia di Daniele Barbiero, è vincitore di due premi della sezione Short Film del festival newyorkese Manhattan Rep’s Stories Film Festival: Best Male Actor Marco Quaglia e Best Director Daniele Barbiero.

Due importanti riconoscimenti internazionali per il progetto cinematografico ispirato dalla tecnica delle “Kammerspielfilme” curato da Valeria Orani, prodotto da 369gradi all’interno dell’Italian and American Playwrights Project e promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, in collaborazione con Direzione Generale Spettacolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nell’abito di Vivere all’italiana sul palcoscenico.

A Notebook for Winter (Un quaderno per l’Inverno), di Armando Pirozzi, Premio Ubu 2017 come Miglior Nuovo Testo Italiano, porta in scena la storia di un introverso professore di letteratura che una sera, rientrando a casa, trova un ladro ad attenderlo che vuole estorcergli qualcosa di molto insolito.

Durante la notte che segue i due personaggi, in bilico tra speranza e disperazione, si confrontano su idee, sentimenti, interrogativi dolorosi, in un dialogo per entrambi nuovo e inaspettato.

I due si ritroveranno anni dopo, ancora in qualche modo segnati dall’esperienza di quella notte che, seppure vissuta e ricordata in modi molto diversi, ha tracciato forse la possibilità di un cambiamento, di una più ampia comprensione.  

Il tema centrale del testo è la scrittura e la sua possibilità di incidere direttamente sulla realtà: la forza miracolosa della poesia, non come semplice esercizio di tecnica letteraria, ma per la dirompente carica vitale che suscita, nonostante tutto, nelle persone.

Il progetto cinematografico per A Notebook for Winter nasce dal desiderio di sperimentare nuovi linguaggi di diffusione per la drammaturgia contemporanea.

La particolare scrittura e le varie riflessioni poste anche dal momento pandemico e dalla crisi scaturita sull’opportunità o meno di fruire il teatro in video, ha ispirato la curatrice Valeria Orani a riferirsi alla tecnica delle “Kammerspielfilme”.

Tecnica nata nei primi del novecento in Germania per portare in versione cinematografica progetti di “chamber play”, ossia brevi drammaturgie, solitamente divise in tre atti, che possono essere eseguite in un piccolo spazio, senza particolari esigenze sceniche e con un cast molto ridotto.

Per la realizzazione del film è stata utilizzata la drammaturgia originale nella sua versione inglese (tradotta da Adriana Rossetto e pubblicata dal Martin Segal Theatre Center Publication – New York 2019).

L’esperimento produttivo consiste nell’allestire un set che possa anche essere riprodotto in un secondo momento in uno spazio teatrale.

Per questo sono state messe in pratica le tecniche produttive tipiche del teatro la cui regia scenica è stata affidata ai due protagonisti Stefano Patti e Marco Quaglia che avevano precedentemente già lavorato insieme nel fortunato progetto teatrale Echoes, prodotto sempre da 369gradi.

Il piano di produzione ha previsto tre settimane di prove in teatro dove è stato progettato anche l’allestimento scenico (a cura di Barbara Bessi).

La realizzazione cinematografica, affidata alla regia di Daniele Barbiero e alla direzione della fotografia di Andrea Reitano, si è realizzata in due giorni di riprese presso un teatro di posa.

Il film è disponibile gratuitamente in lingua inglese sul canale sul canale televisivo IT’sART al seguente link: https://www.itsart.tv/it/content/italian-playwright-projects-a-notebook-for-winter-2020/4095976f-c064-4a4f-847b-953816f28ae0

e su Vimeo di “italiana”, la piattaforma del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: https://vimeo.com/508354614

 Crediti

con Marco Quaglia e Stefano Patti

regia teatrale Stefano Patti, Marco Quaglia

regia cinematografica Daniele Barbiero

direzione della fotografia Andrea Reitano

scene e costumi Barbara Bessi

musiche Virginia Quaranta

curatela e produzione esecutiva Valeria Orani

direzione organizzativa Alessia Esposito

produzione 369gradi e Italian and American Playwrights Project

in collaborazione con Umanism NYC – Martin E. Segal Theatre Center / Graduate Center City University New York

Progetto promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese

In collaborazione con Direzione Generale Spettacolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nell’abito di Vivere all’italiana sul palcoscenico

Italian Playwrights Project (www.italianandamericanplaywrightsproject.com)

Il testo teatrale Un quaderno per l’Inverno, di Armando Pirozzi, è stato selezionato tradotto e pubblicato nell’ambito della seconda edizione di Italian Playwrights Project, nato per diffondere la drammaturgia contemporanea italiana nei Paesi di lingua anglofona, con particolare attenzione verso gli Stati Uniti, voluto e curato da Valeria Orani, direttrice artistica di 369gradi in Italia e Umanism a NYC, e da Frank Hentschker, direttore del Martin E. Segal Theatre Center (Graduate Center City University di NY) e sostenuto da diversi partner (RAI Radio 3, Istituto Italiano di Cultura di New York, Istituto Italiano di Cultura di Chicago, Istituto Italiano di Cultura di Londra, New York University – Casa Italiana, La MaMa Experimental Theatre di New York, American University of Rome, Premio Riccione per il Teatro).

Dalla prima edizione, nel 2015, il progetto ha fatto conoscere al pubblico americano i lavori più recenti di Lucia Calamaro, Elisa Casseri, De Florian-Tagliarini, Giuliana Musso, Fausto Paravidino, Armando Pirozzi, Michele Santeramo, Fabrizio Sinisi, grazie a traduzioni integrali e pubblicazioni delle loro opere, oltre che a reading e mise en éspace.

Il progetto ha dedicato, inoltre, nel 2017, un appuntamento di approfondimento alla scrittura di Stefano Massini, anticipando il grande successo di Lehman Trilogy e creando le connessioni tra la produzione Off-Broadway PlayCo e l’autore, favorendo la messa in scena a New York di Donna non rieducabile.

L’edizione speciale del progetto, nel 2019, è stata dedicata a Marco Martinelli e al lavoro del Teatro delle Albe di Ravenna. Grazie alla collaborazione con l’Italian Playwrights Project il testo teatrale Fedeli d’Amore, tradotto da Tom Simpson, è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista Performing Art Journal, diretta da Bonnie Marranca, ed è iniziata una collaborazione che sfocerà nel corso del 2021 in un grande progetto, dedicato a Dante, che si estenderà tra New York, Chicago e Philadelphia.

Nel dicembre 2020 è iniziata la terza edizione del progetto che entro il 2022 intende tradurre, promuovere e pubblicare le opere di Mimosa Campironi, Mariano Dammacco, Gabriele Di Luca, Tatjana Motta.

Per la sua attività di traduzione e promozione l’Italian and American Playwrights Project ha vinto il Premio 2019 per le Traduzioni – Fondo per la diffusione della Lingua Italiana all’Estero indetto dalle Biblioteche Nazionali e Istituzioni Culturali – MiBACT.

369gradi è un organismo di produzione riconosciuto dal Ministero della Cultura che sostiene e produce arti performative nell’ambito dell’innovazione, della sperimentazione e della multidisciplinarietà.

Il progetto, nato sotto la direzione artistica di Valeria Orani e la direzione organizzativa di Alessia Esposito, è legato alla costruzione di strategie che permettano la crescita e la valorizzazione del talento e della creatività delle formazioni artistiche prodotte e la promozione e diffusione della drammaturgia e delle arti performative italiane contemporanee in Italia e all’estero.  Tra le formazioni sostenute, Andrea Baracco, Lucia Calamaro, Bluemotion e, attualmente, Bartolini/Baronio, Dante Antonelli, il duo Quaglia/Patti, Maurizio Rippa, Pietro Angelini ed Emilia Verginelli con le loro opere prime nate nel 2020.

Nel 2017 acquisisce i diritti in esclusiva per l’Italia del progetto White Rabbit Red Rabbit di Nassim Soleimanpour che viene interpretato da tantissimi artisti tra cui Fabrizio Gifuni, Emma Dante, Davide Enia, Lella Costa, Federica Fracassi, Iaia Forte.

Nel 2018 inizia la collaborazione con il fashion designer di fama internazionale Antonio Marras producendo il suo primo lavoro di arte performativa dal titolo Mio cuore io sto soffrendo, cosa posso fare per te?

Nel 2019 vince il Bando della Regione Sardegna con i fondi POR della Comunità Europea IdentityLab_2 con il progetto internazionale triennale AMINA>ANIMA (Soul), dedicato alla creazione di nuove strategie per la promozione del territorio attraverso le arti contemporanee e il dialogo con le tradizioni identitarie.

Nel 2020 produce il programma streaming L’ultimo nastro di Krapp di Stefano Patti e Simone Giustinelli.

369gradi è partner di Romaeuropa Festival con il quale collabora alla realizzazione di Powered by REf insieme a Carrozzerie | n.o.t. (Roma); cura la direzione amministrativa della Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli e ha curato la produzione esecutiva della prima edizione di ConDominio, un progetto di Concita De Gregorio e Sandra Toffolatti che porta il teatro nei cortili e nei terrazzi condominiali.

Dal 2014 a oggi si occupa del coordinamento del semestre romano del Master Internazionale di Arts Management dell’Istituto Europeo di Design di Roma.

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